Sezione ARI Cinisello Balsamo

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Guglielmo Marconi (1874-1937)
Il 1995 è stato l'anno marconiano e il centenario dell'invenzione della radio dovuta allo stesso Guglielmo Marconi.
Lo scienziato nacque a Bologna, da Giuseppe e Annie Jameson (irlandese di origine scozzese), il 25 Aprile 1874.
Fin dalla giovinezza, si dedicò con intensa passione alla fisica, approfondendo i suoi studi nell'elettrologia.
Del 1892 sono le prime osservazioni sulle scariche atmosferiche effettuate con un tubetto a limature di ferro (coherer o coercitore), nel laboratorio del Prof. Vincenzo Rosa, a Livorno.
Durante le vacanze estive del 1894 nel Biellese Guglielmo Marconi meditò a lungo sulla possibilità di comunicare a distanza con le onde Hertziane, in seguito alla lettura della dimostrazione pubblica di Oliver Lodge, pubblicata su molte riviste specializzate.
Nell'autunno dello stesso anno, iniziò i primi esperimenti e nella primavera del 1895 ottenne i primi risultati positivi.
Nell'agosto, riuscì a trasmettere segnalazioni tra un generatore di oscillazioni elettriche, installato sul granaio della villa, ed un ricevitore distante circa un chilometro.
Furono quelle, le prime due stazioni radio telegrafiche.
Marconi scoprì allora, che la portata delle trasmissioni tanto più rapidamente aumentava quanto più si innalzava l'antenna dal suolo.
A seguito della sua scoperta, partì per Londra dove avviò le pratiche per il brevetto della sua invenzione che fu presentata a William Preece l'ingegnere-capo e direttore generale del British Post Office, ricercatore egli stesso, che gli mise a disposizione i mezzi per sperimentare pubblicamente i suoi apparecchi.
Nello stesso anno Preece dichiarò in una storica conferenza che "Marconi aveva ideato per primo un nuovo ed utilissimo mezzo di comunicazione tra le genti".
Dopo alcuni esperimenti, Marconi fondò la "The Wireless Telegraph and Signal Company Limited", diventata nel 1900 "Marconi Wireless Telegraph Company Limited".
Dopo l'ufficializzazione delle scoperte, Marconi tornò in Italia per dare una dimostrazione pratica.
A seguito dei risultati, il governo Francese chiese a Marconi di esporre ad una sua delegazione tecnica il nuovo sistema telegrafico.
Fu così che il 27 marzo 1899, Marconi stabilì la prima comunicazione oltre la Manica, fra Wimereux presso Boulogne (Francia) e South Foreland (Inghilterra).
Fu, infine, il governo Americano a chiedere a Marconi di effettuare alcune dimostrazioni, nell'autunno del 1899.
Nell'ottobre 1901 Marconi aveva già costruito a Poldhu una potente stazione radiotelegrafica (15 kW) per tentare il collegamento transatlantico fra Poldhu (Cornovaglia) e San Giovanni di Terranova.
Dopo questa esperienza Marconi dichiarò:
"La mattina del 12 dicembre 1901 tutto era pronto ed il momento decisivo si avvicinava.
Nonostante un fortissimo e gelido vento si riuscì ad innalzare dopo molti vani tentativi un cervo volante che sollevava una estremità dell'antenna ad un'altezza di circa 120 metri.
Alle 12,30 mentre ero in ascolto al telefono del ricevitore, ecco giungere al mio orecchio, debolmente ma con tale chiarezza da non lasciare adito a dubbi, una successione ritmica dei 3 punti corrispondenti alla lettera S dell'alfabeto Morse.
I segnali cioè che secondo ordini da me impartiti venivano lanciati nello spazio dalla stazione di Poldhu sull'altra sponda dell'oceano".
Era nata in quel momento la radio telegrafia a grande distanza.
La distanza di oltre 3000 km che sembrava allora enorme per la radio, era stata superata nonostante il presunto ostacolo della curvatura terrestre che tutti ritenevano insormontabile.
Il governo Italiano fu il primo ad avere la notizia di questa scoperta.
Un dubbio rimaneva tuttavia nella mente di molti studiosi, quello cioè che essendo la trasmissione dall'Inghilterra all'America avvenuta soltanto attraverso la superficie del mare essa avrebbe forse potuto essere ostacolata se lungo il percorso si fossero trovati continenti e montagne.
La possibilità di risolvere questo dubbio fu data a Guglielmo Marconi per volere di S.M. il Re Vittorio Emanuele III che nel 1902 fece mettere a sua disposizione la R. Nave "Carlo Alberto" agli ordini dell'ammiraglio Carlo Mirabello.
Su questa Nave nel corso di una lunga crociera nella Manica nel Baltico, nel Mediterraneo e nell'Atlantico, Marconi poté provare che le zone continentali e le montagne interposte fra stazioni radiotelegrafiche non ne impedivano le comunicazioni.
Si ebbe così la conferma di ciò che aveva da tempo intuito e che ora era divenuto realtà e cioè che non vi è distanza sulla terra che le radio comunicazioni non possano superare.
Da quel giorno la scienza delle radiotelecomunicazioni ha fatto passi da gigante ed offre oggi all'umanità il più potente ed universale mezzo di rapida comunicazione a distanza che il mondo abbia mai conosciuto.
L'importanza dell'opera del Marconi è stata riconosciuta da governi, università, società scientifiche di ogni nazione.
Tra i molteplici riconoscimenti a lui attribuiti sono da ricordare: 16 lauree ad Honorem fra cui quelle dell'Università di Bologna, Oxford e Cambridge; la nomina a membro onorario delle principali accademie ed istituti scientifici di Europa e d'America; le altissime decorazioni e onorificenze a lui conferite da molte Nazioni; il premio Nobel per la Fisica (1909).
Con antenne sempre più lunghe e più alte e con scintille sempre più forti, Marconi riuscì a raggiungere distanze sempre maggiori; intuì infatti che il suo sistema radiotrasmittente poteva essere usato per trasmettere segni convenzionali come avveniva già con il telegrafo a filo mediante l'uso dell'alfabeto Morse.
Nacque la telegrafia senza fili.
I primi apparati trasmittenti erano sprovvisti di sintonia e quando una stazione trasmittente era in funzione non poteva operare una seconda stazione perché le due comunicazioni si sarebbero sovrapposte.
Marconi fece i primi esperimenti sui circuiti sintonici ottenendo il brevetto nel 1900.
Nel 1901 avvenne il primo collegamento con apparati sintonici su una distanza di 300 km.
Nel 1909 affonda il transatlantico "Republic" e i suoi 1700 passeggeri vengono tratti in salvo grazie al tempestivo SOS trasmesso dall'apparato di Marconi.
Pure nella tragedia del Titanic, avvenuta nel 1912, l'SOS fa accorrere in soccorso le navi da lunghe distanze.
Ancora una volta venne dimostrata l'importanza della radio.